Le tensioni commerciali tra UE e Cina, con Pechino pronta a imporre dazi fino al 25% sui veicoli europei, ecco le novità.
La Cina si prepara a rispondere alle barriere doganali imposte dagli Stati Uniti e, probabilmente, dall’Unione Europea con azioni concrete. La Camera di commercio cinese presso l’UE ha comunicato su X che Pechino sta considerando di aumentare fino al 25% i dazi sull’importazione di veicoli europei e statunitensi. Questa iniziativa è stata confermata da Liu Bin del China Automotive Technology & Research Center in un’intervista al Global Times. Liu ha proposto di alzare temporaneamente le tariffe sulle auto importate con cilindrata superiore ai 2.5 litri, che rappresentano oltre il 30% dell’import totale dalla UE.
Guerra commerciale imminente?
Le autorità cinesi intendono reagire alla recente decisione di Washington di aumentare le tariffe sulle auto elettriche cinesi al 100%, nonché alla misura simile che Bruxelles sta valutando. La Commissione Europea dovrà comunicare alle aziende importatrici le sue intenzioni entro il 5 giugno. Nel frattempo, la Cina ha avviato un’indagine anti-dumping sulle importazioni europee di co-polimeri di poliossimetilene e ha minacciato nuovi dazi su vino, prodotti lattiero-caseari e aeromobili. Questo scenario preannuncia una potenziale guerra commerciale dalle conseguenze imprevedibili, che preoccupa diversi settori economici.
Una decisione controversa
Nonostante le tensioni, la politica europea sembra determinata a inviare un messaggio chiaro a Pechino. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha dichiarato durante un dibattito organizzato dal think tank Bruegel e dal Financial Times che la UE potrebbe imporre “dazi mirati” sulle auto elettriche cinesi se i sussidi governativi fossero confermati. Ha garantito che le tariffe saranno proporzionate ai danni subiti, quindi “molto più mirate e personalizzate“.
Se il 5 giugno la Commissione approverà l’innalzamento dei dazi, le nuove tariffe entreranno in vigore il 4 luglio. Tuttavia, queste misure potrebbero essere temporanee, poiché richiedono la ratifica del Consiglio UE, prevista per l’autunno. Paesi come la Germania e la Svezia hanno già espresso la loro opposizione. Il primo ministro svedese, Ulf Kristersson, ha definito la proposta una “cattiva idea” che potrebbe danneggiare il commercio globale, mentre il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha evidenziato l’importanza della presenza dei costruttori europei in Cina.
Von der Leyen ha comunque escluso l’intenzione di avviare una guerra commerciale, ribadendo l’obiettivo di “ridurre i rischi” nelle relazioni economiche con la Cina e “riequilibrare” i rapporti commerciali.